Cinema & Cucina: Chocolat



Magia o semplice psicanalisi? Il sottile equilibrio che lega questi due fenomeni è il tema portante dell'ultimo film di Lasse Hallstorm (Le Regole della Casa del Sidro). Vianne Rocher (Juliette Binoche) è una "donna in viaggio" che, accompagnata dalla piccola Anouk, sua figlia illegittima, arriva in un piccolo paesino della Francia anni '60 (ma sarebbe potuto essere qualunque altro tempo e qualunque altro luogo) bigotto e perbenista. Con l'apertura della sua cioccolateria un vento di cambiamento comincia a soffiare in città, risvegliando le emozioni non solo dei cittadini, ma anche degli spettatori. Vianne riesce a cogliere i desideri delle persone e ad indirizzarle sul sentiero che hanno smarrito, senza forzarle, ma accompagnandole. Se questa è magia, allora è una strega; ma forse è più semplicemente la capacità di saper ascoltare e capire chi ci circonda.

La commedia non si limita a raccontare una storia, anzi più storie, di vita o d'amore, ma si avventura in un viaggio nell'anima dei personaggi. L'immobilità che caratterizza il genere umano refrattario ai cambiamenti improvvisi o alle realtà che potrebbero mettere in discussione gli assunti di tutta una vita. Tutto questo è incarnato nella figura del sindaco, il Conte di Reynaud (Molina), che si batterà strenuamente per allontanare l'improvvisa "perturbazione" che mette a repentaglio la tranquillità dei suoi compaesani; in realtà vuole allontanare anche la realtà dei fatti che lo costringerebbe ad ammettere che la sua vita è un fallimento. Vianne cambierà la cittadina, grazie anche all'aiuto di Roux (Deep), un girovago, ma soprattutto la città cambierà Vianne raggiungendo così la giusta armonia.

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